IL CACCIATORE HA IL MASSIMO RISPETTO PER IL PROPRIO CANE

12924582_557548997739371_8602878064851209904_n

IL CACCIATORE HA IL MASSIMO RISPETTO PER IL PROPRIO CANE

comunicato del -7  aprile 2016

Il giorno 27 marzo 2016., a pagina 25 del quotidiano “ Libertà” è stato pubblicato l’ articolo “Centinaia i cani da caccia abbandonati: paghiamo noi” <<Le associazioni venatorie contribuiscano con le quote degli associati>>, articolo mediante il quale viene letteralmente denigrata la categoria dei cacciatori, descritti come persone che abbandonano i cani che non hanno attitudine alla caccia; che tengono i loro fedeli ausiliari chiusi in piccoli recinti con scarsa igiene; che fanno uscire i cani solo per poterli portare a caccia; che questi cani conoscono l’uomo solo per le botte e per il poco cibo e alcuni di loro sembrano lobotomizzati si presume a causa del collare elettrico; che le femmine vengono utilizzate come fattrici e che gli vengono tolti i cuccioli prima dello svezzamento; che i cani vengono passati da cacciatore a cacciatore come si potrebbe prestare una bicicletta e inoltre si fa riferimento a cani privi di microchip di proprietà di cacciatori. Riteniamo queste accuse molto gravi e totalmente gratuite. Se un cane viene rinvenuto senza microchip, come si fa a dire che è di proprietà di un cacciatore? Le razze di cani da caccia, sia per la loro attitudine che per la loro bellezza, vengono acquistate anche da persone che non sono cacciatori (tanto che numerosi esemplari di razze da caccia oggi sono tenuti quali cani generici o, come si diceva un tempo, “da compagnia”, basti pensare a Cocker e Springer spaniel, Labrador e Golden retriever, Bassotti e persino Setter inglesi). A nostro parere la Volontaria dell’Arca di Noè che ha scritto l’articolo, ha inteso farlo contro la caccia e i cacciatori più che in difesa dei cani abbandonati. Se si voglio attaccare i cacciatori si trovino argomenti seri e non faziosi, non limitandosi all’obiettivo di sollecitare l’emotività dei lettori contro i cacciatori. Le Associazioni Venatorie forniscono anche una copertura assicurativa ai propri cacciatori associati (obbligatoria per legge per esercitare l’attività venatoria). Oltre a essere assicurato il cacciatore, lo è pure il cane, sia per quanto riguarda la responsabilità civile verso terzi che per sua morte o ferimento. Per poter essere coperti da assicurazione, i cani devono essere muniti di microchip ed essere iscritti all’Anagrafe canina comunale. Durante la stagione venatoria i cacciatori, vengono spesso controllati dalla Vigilanza e se uno di questi ha al seguito i cani, la prima verifica effettuata è quella della lettura del microchip. Il cacciatore che avesse il cane sprovvisto del congegno o che avesse omesso di segnalare il cambio di proprietà, rischia delle sanzioni amministrative piuttosto salate. Inoltre i cacciatori provvedono ad addestrare i propri cani lungo tutto l’anno in apposite zone autorizzate dalla legge e partecipano alle prove di lavoro che vengono organizzate dalle varie associazioni. Si rammenta che generalmente la caccia è aperta quattro mesi all’anno e che i cani da caccia necessitano di essere allenati e tenuti in perfetta forma costantemente. Infine, ma non da ultimo, è fondamentale che siano trattati con grande affetto e con riconoscenza anche per consolidare il rapporto col conduttore. Purtroppo l’abbandono e il maltrattamento dei cani sono vigliaccherie esistenti, che vengono punite dal codice penale, che potranno magari coinvolgere anche qualche cittadino-cacciatore al pari di tutti gli altri cittadini, ma che non possono essere collegate in automatico al mondo venatorio. La nostra associazione, quando in passato ha effettuato manifestazioni cinofile, nelle maggior parte dei casi ha destinato il ricavato ai cani meno fortunati ospiti di determinate strutture. Il vero cacciatore ha il massimo rispetto per il proprio cane.

(fonte: UFFICIO STAMPA PROVINCIALE ANUUMIGRATORISTI)

 

Aggiungi ai preferiti : permalink.

I commenti sono chiusi.