LE PROPOSTE DEGLI A.T.C. PIACENTINI ALLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

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LE PROPOSTE DEGLI A.T.C. PIACENTINI ALLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

comunicato del -7  aprile 2016

Siamo stati informati che in data 17 marzo 2016 il portavoce degli A.T.C. di Piacenza ha inviato una lettera all’Ufficio Programmazione delle Attività Faunistico Venatorie della Regione Emilia-Romagna a Bologna. Con detta lettera si chiedono delle integrazioni al calendario venatorio per la stagione di caccia 2016/2017 per gli Ambiti Territoriali di caccia piacentini. In realtà queste solo sotto forma di restrizioni alla bozza del calendario venatorio regionale 2016/2017 predisposta dagli Uffici competenti della Regione.

1) Per tutti gli ATC (con l’esclusione dell’ATC PC 2, che si è espresso in proprio chiedendo un carniere massimo stagionale di 25 fagiani), viene chiesto un carniere massimo stagionale di 15 fagiani, mentre la Regione nella bozza di calendario non prevede alcuna limitazione;

2)Per l’ATC PC 1 viene chiesta la chiusura anticipata della caccia alla lepre alle ore 14, mentre la Regione nella bozza di calendario prevede che la caccia alla fauna selvatica stanziale è consentita dal sorgere del sole fino al tramonto, nel periodo compreso tra il 18 settembre e il 2 ottobre, la caccia alla fauna selvatica stanziale è consentita dal sorgere del sole fino alle ore 13. Si precisa che gli orari venatori, sono stati individuati dalla Regione facendo riferimento ad un valore medio regionale ottenuto dal calcolo delle medie quindicinali elaborate sulla base delle effemeridi aeronautiche fornite dall’Aeronautica militare;

3)Per l’ATC PC 3 vengono richieste le giornate di caccia fisse, Mercoledì, Sabato e Domenica, nonostante la bozza del calendario regionale preveda dal 18 settembre al 2 ottobre, due giornate fisse (giovedì e domenica) ogni settimana e dal 3 ottobre al 4 dicembre tre giornate a scelta ogni settimana (con esclusione del Martedì e del Venerdì). Inoltre sempre per il predetto ATC viene richiesta la chiusura anticipata della caccia alla lepre alle ore 14;

4)Per l’ATC PC 4 viene richiesta la chiusura della caccia per tutta la selvaggina stanziale alle ore 14 fino al 30/10/2016 e la caccia in forma di prevalenza e carnieri diversificati, non previsti dalla bozza regionale;

5)Per l’ATC PC 5 viene chiesta la caccia di specializzazione alla stanziale, prevista dalla regione solo in determinati distretti dell’ ATC in fase sperimentale;

6) Per l’ATC PC 6 vengono richieste le giornate fisse di caccia alla selvaggina stanziale (con prescelta ad inizio stagione venatoria fissate a discrezione del singolo cacciatore) con chiusura della caccia alla lepre alle ore 14.00 per tutta la stagione;

7)Per l’ATC PC 8  viene richiesta la chiusura della caccia il lunedì per la selvaggina stanziale, inoltre viene richiesta la caccia di prevalenza con carniere diversificato;

8)Per gli ATC PC7 e PC9, viene richiesta la caccia di specializzazione alla stanziale e la chiusura della caccia alla lepre per tutta la stagione alle ore 14.00;

9)Per gli ATC PC 10 e PC 11 viene chiesta la caccia di specializzazione alla stanziale e agli ungulati (senza obbligo di praticarla in via esclusiva);

10)Nonostante la Regione preveda che la caccia al cinghiale possa essere effettuata dal 1/10/2016 al 31/01/2017 (quattro mesi) viene richiesto di poter cacciare il cinghiale solamente tre mesi su quattro. Con conseguente aumento dei danni alle produzioni agricole, aumento del rischio di zoonosi  e aumento degli incidenti della strada dovuti a collisioni con i cinghiali.

A nostro avviso tutte queste restrizioni risultano insensate e non correlate a fondamenti scientifici, restrizioni che “in primis” penalizzano gli interessi di tutto il mondo venatorio piacentino. Invece di fare censimenti, indagini ed esperimenti su basi scientifiche per accertare quali siano i veri fattori che causano il calo di alcune specie di fauna selvatica (patologie, antropizzazione e cementificazione del territorio, pratiche agricole intensive, ecc.), per risolvere il problema si continua a comprimere i diritti dei cacciatori, l’unica specie realmente in via di estinzione, con giornate di caccia fisse, riduzione degli orari, del carniere, delle specie, dei periodi consentiti. E si badi che la possibile scomparsa dei cacciatori non sarà di beneficio, anzi comporterà pessime conseguenze per l’ambiente: chi si occuperà dei danni all’agricoltura e alla biodiversità causati dalle specie invasive e alloctone? Chi tutelerà l’incolumità delle persone da incidenti stradali e chi monitorerà possibili zoonosi trasmesse all’uomo dalla fauna selvatica? Chi fornirà a titolo gratuito ai ricercatori sul campo materiali e osservazioni sulla fauna selvatica? Abbiamo appreso, per puro caso, che è stato nominato un portavoce degli ATC: a nostro pare sarebbe stato opportuno nonché democratico coinvolgere e informare tutte le Associazioni Venatorie, anche quelle meno rappresentative. Che sia il grimaldello per colonizzare gli ATC piacentini da parte di qualche Associazione Venatoria? Non basta parlare di unità del mondo venatorio se poi, nella pratica, ci troviamo davanti questo “modus operandi” che ci allontana dal realizzare sul territorio piacentino questa unione tanto auspicata. Si spera che in futuro il portavoce degli ATC sia portavoce anche delle Associazioni Venatorie meno rappresentative sul piano provinciale in modo che queste siano informate e abbiano la possibilità di concorrere a scelte condivise per il bene comune. Noi eravamo rimasti all’ultima lettera “Ad oggi nessun coordinamento ATC” a firma dei presidenti degli ATC di Piacenza, pubblicata sul questo giornale in data 21 marzo 2015 a pag. 45, lettera mediante la quale veniva smentita l’eventuale esistenza di coordinamenti e di “centri servizi”. Lasciamo dunque ai lettori e ai cacciatori ogni pensiero, opinione e commento.

(fonte: UFFICIO STAMPA PROVINCIALE ANUUMIGRATORISTI)

 

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