PANDEMIA DA COVID-19 – SQUADRE DI BRACCATA AL CINGHIALE IN EMILIA-ROMAGNA

In data 6 novembre 2020 la Sezione Regionale ANUU Emilia-Romagna ha inviato la seguente lettera all’ Assessorato all’Agricoltura e Agroalimentare, Caccia e Pesca e al Servizio Attività Faunistico Venatorie e Pesca della Regione Emilia-Romagna:

” Le ripercussioni della pandemia di COVID-19 su tutte le attività dell’uomo, come tutti ben sappiamo, sono molto elevate. Dette ripercussioni, oltre gli altri settori, riguardano anche il settore l’attività venatoria, coloro che ne risentono maggiormente sono le Squadre di braccata, attualmente per esercitare la caccia con la braccata al cinghiale occorre la presenza minima di almeno 15 cacciatori membri iscritti alla squadra. Le giuste normative emanate a livello nazionale e regionale mirate per contrastare e contenere la diffusione del Covid-19, relative agli spostamenti delle persone, limitano fortemente l’attività di caccia delle Squadre di battuta o braccata al cinghiale, diverse Squadre che hanno una buona parte di componenti provenienti da zone (es: per quanto riguarda la provincia di Piacenza, cacciatori iscritti alle Squadre provenienti dalla Lombardia) da cui non è consentito spostarsi, diverse Squadre hanno difficoltà notevoli a raggiungere il numero di presenza minima di 15 membri, e ultimamente è accaduto che alcune Squadre per mancanza del numero minimo consentito non hanno potuto esercitare la caccia al cinghiale. Considerato l’evolversi della pandemia, a tutela della salute pubblica non è da escludersi che prossimamente possa essere limitato lo spostamento di persone anche in altre zone. Considerando che la specie cinghiale è in continuo aumento esponenziale, e del permanente aumento dei danni alle coltivazioni agricole e degli incidenti stradali in taluni casi anche mortali (es: incidente mortale accaduto ad Alseno (PC) il 4-11-2020), visto che la specie cinghiale è anche veicolo di diffusione di malattie (es: peste suina africana PSA e altre malattie) che potrebbero colpire anche gli allevamenti di suini presenti sul territorio causando perdite economiche aggravate anche dall’interruzione del commercio internazionale di animali e carne. Alla luce di quanto sopra esposto si chiede di derogare alla norma che prevede che nelle Squadre che effettuano le braccate o le battute occorre la presenza di almeno 15 membri, abbassando il numero minimo a 10 membri, in modo da dare la possibilità ai Capo Squadra di continuare ad effettuare le braccate per la caccia al cinghiale così facendo si potrebbe contribuire ad un maggiore controllo della specie cinghiale, con riduzione dei danni alle coltivazioni agricole, degli incidenti stradali e poter consentire un maggiore monitoraggio sanitario. Rimanendo in attesa di Vostre determinazioni in merito porge Cordiali Saluti. “

(UFFICIO STAMPA REGIONALE ANUU EMILIA-ROMAGNA)

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